Così Papa Francesco durante la Messa per i 500 anni dell’evangelizzazione delle Filippine.
Il pontefice ha celebrato la Messa nella Basilica di San Pietro, ricordando i cinquecento anni trascorsi “da quando per la prima volta l’annuncio cristiano è arrivato nelle Filippine”. E invitando i fedeli a non scoraggiarsi nel camminare sulla strada della fede e dell’apostolato. “Non abbiate paura di annunciare il Vangelo – ha affermato Papa Francesco – di servire, di amare. E con la vostra gioia potrete fare in modo che si dica anche della Chiesa: “ha tanto amato il mondo!”. È bella e attraente una Chiesa che ama il mondo senza giudicarlo e che per il mondo dona sé stessa. Cari fratelli e sorelle, mi auguro che sia così, nelle Filippine e in ogni parte della terra”.
Il conflitto in Siria.
Al termine dell’Angelus Papa Francesco ha ricordato che “dieci anni fa iniziava il sanguinoso conflitto in Siria, che ha causato una delle più gravi catastrofi umanitarie del nostro tempo: un numero imprecisato di morti e feriti, milioni di profughi, migliaia di scomparsi, distruzioni, violenze di ogni genere e immani sofferenze per tutta la popolazione, in particolare per i più vulnerabili, come i bambini, le donne e le persone anziane”. Il pontefice ha rinnovato il suo “accorato appello alle parti in conflitto”, perché entrambe mostrino “buona volontà”, e si possa finalmente avere uno “squarcio di speranza per la popolazione stremata”.
Il Papa ha anche auspicato che la Comunità Internazionale faccio quanto possibile per superare questo conflitto, e che, “deposte le armi”, si possa risanare la società, ricostruire il paese e rilanciarne l’economia. Il pontefice ha concluso l’Angelus con la preghiera che “tanta sofferenza, nell’amata e martoriata Siria, non venga dimenticata e perché la nostra solidarietà ravvivi la speranza”.
Video: Vatican News.