Approvato dal Consiglio dei Ministri il provvedimento contro la violenza sulle donne e la violenza domestica.
Il provvedimento è stato approvato nel CdM n. 49, e presentato in una conferenza stampa alla presenza del Presidente del Consiglio Draghi e di tutte le ministre del Governo: Elena Bonetti, Pari opportunità e famiglia; Luciana Lamorgese, Interno; Marta Cartabia, Giustizia; Mariastella Gelmini, Affari regionali ed Autonomie; Maria Rosaria Carfagna, Sud e Coesione territoriale; Fabiana Dadone, Politiche giovanili; e Erika Stefani, Disabilità; mentre il ministro Ministra Messa, Università e Ricerca, era presente in videocollegamento. Pubblichiamo video dell’evento.
Il disegno di legge è costituito di 11 articoli e ha un duplice obiettivo: rafforzare gli strumenti di prevenzione e di protezione delle donne. Nella conferenza stampa è stato spiegata la “strategia integrata e multidimensionale”, necessaria per azioni di contrasto alla violenza sulle donne.
La presenza delle ministre del Governo è coerente con l’incarico trasversale, per ogni dicastero, mirato a “promuovere azioni e strumenti per consolidare una cultura di rispetto e di tutela del ruolo femminile, all’interno delle mura domestiche così come al lavoro e nella società”.
“Il provvedimento – si legge nella nota ufficiale della Presidenza del Consiglio – contiene una pluralità di misure che inaspriscono le pene per i reati di violenza contro le donne, tutelano maggiormente la condizione di vulnerabilità della vittima e considerano in modo più rigoroso gli specifici rischi di reiterazione e multilesività”. Mentre è stata data una particolare attenzione ai contesti familiari e di convivenza.
Il testo del provvedimento, che sarà portato all’esame parlamentare, prevedere:
- modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale, al Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159) e ad alcune leggi speciali.
- La possibilità di applicare il fermo di fronte a forti indizi di reati che possono costituire un pericolo per le donne.
- Altre misure rafforzate, come l’ammonimento del questore
- l’inasprimento dei reati, come la violenza privata grave o aggravata, che siano – ad esempio – compiuti in presenza di minori.
- Sono definiti anche percorsi di recupero più rigorosi, nei casi di sospensione condizionale della pena, così come stato rafforzato l’obbligo di utilizzo del braccialetto elettronico.
- Il decreto prevede anche una provvisionale per gli orfani di femminicidio, che sarà erogata sin dalla fase di indagini preliminari, e non più al termine del processo.
Durante l’incontro con la stampa, le Ministre hanno espresso soddisfazione per questo lavoro così complesso, che vuole riparare le carenze e le “falle presenti nella legislazione a tutela delle donne vittime di violenza”.