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Ambiente

Milano, il Presidente Draghi alla sessione conclusiva dello Youth4Climate: Driving Ambition

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Milano, il Presidente Draghi alla sessione conclusiva dello Youth4Climate: Driving Ambition.

30 Settembre 2021

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto a Milano alla sessione conclusiva dello ‘Youth4Climate: Driving Ambition’ al MICO Milano Congressi. Prima dell’evento ha incontrato le attiviste ambientali Greta Thunberg, Vanessa Nakate e Martina Comparelli.

Il testo del presidente Draghi, alla sessione conclusiva dello Youth4Climate: Driving Ambition.

Signor Presidente della Repubblica,
Primo Ministro Johnson,
Presidente Fontana,
Sindaco Sala,
Delegati da tutto il mondo,
Eccellenze,
Giovani delegate e delegati,

Vorrei ringraziare tutti i giovani che hanno lavorato con così tanto impegno negli ultimi mesi e soprattutto nel corso di questi tre giorni.
Rappresentate la generazione di giovani più numerosa della storia.
Circa 3 miliardi di persone con meno di 25 anni; e un aspetto molto importante è che la maggior parte vive in paesi a basso e medio reddito.

Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Sapete fin troppo bene quali sono le conseguenze drammatiche delle disuguaglianze globali in termini di povertà, malnutrizione, accesso a servizi sanitari.

Avete ragione ad esigere responsabilizzazione e cambiamento. L’andamento attuale ci dice che stiamo venendo meno alla nostra promessa di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi. La pandemia e i cambiamenti climatici hanno contribuito a spingere quasi 100 milioni di persone in situazione di povertà estrema, portando il totale a 730 milioni.

La crisi climatica, la crisi sanitaria e quella alimentare sono strettamente intrecciate.
Per affrontare tutte queste crisi, dobbiamo agire più velocemente – molto più velocemente – e con più efficacia. La transizione ecologica non è una scelta – è una necessità.

Abbiamo solo due opzioni. Affrontare ora i costi di questa transizione o agire più tardi, pagando il prezzo – molto più alto – di una catastrofe climatica. La ripresa post-pandemia ci dà l’occasione di portare avanti le nostre ambizioni in materia di clima, e di farlo in modo giusto. Lo Stato deve essere pronto ad aiutare le famiglie e le imprese a sostenere i costi a breve termine di questa transizione.

L’Italia sta facendo tutto il possibile per garantire che i vari Paesi si muovano nella giusta direzione – e rapidamente. Nel quadro dell’Unione europea abbiamo contribuito ad istituire il programma “Next Generation EU” per assicurare una ripresa equa e sostenibile. La transizione ecologica è uno dei tre pilastri di questo programma, assieme alla digitalizzazione e all’inclusione sociale.

L’Italia ha dedicato il 40% delle risorse del suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) alla transizione ecologica. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la quota delle fonti rinnovabili nel nostro mix energetico, rendere più sostenibile la mobilità, migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e proteggere la biodiversità.

Come Presidenza del G20 e Co-Presidenza della COP26 con il Regno Unito, stiamo chiedendo ai Paesi di rispettare i loro impegni climatici e, in certi casi, di prepararsi ad assumerne di più audaci. Se vogliamo avere successo, tutti i Paesi devono fare la loro parte, a partire da quelli del G20.

I Paesi del G20 generano oltre l’80% del PIL a livello mondiale e oltre il 75% delle emissioni globali. E del G20 fanno parte i principali attori ed emettitori. A giugno, i Ministri dell’Istruzione del G20 si sono assunti l’impegno di promuovere l’insegnamento dello sviluppo sostenibile nei programmi didattici. A luglio, alla riunione ministeriale G20 su Energia e Clima di Napoli, i Ministri si sono impegnati a dedicare una parte significativa dei rispettivi piani di ripresa alla transizione ecologica.

Ciononostante siamo consapevoli che dobbiamo fare di più – molto di più.
Questo sarà l’obiettivo del Vertice di Roma, che si terrà alla fine di ottobre.
A livello G20, vogliamo raggiungere un accordo sulla necessità di realizzare l’obiettivo di 1,5°C. E vogliamo sviluppare, dobbiamo sviluppare, delle strategie di lungo termine che siano coerenti con questo obiettivo dell’1,5°C.

Allo stesso tempo, dobbiamo rispettare il nostro impegno di donare 100 miliardi di dollari per sostenere i Paesi in via di sviluppo. I Paesi a basso e medio reddito sono spesso più vulnerabili rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici. È inevitabile che le emissioni in una parte del mondo abbiano un impatto sul resto del pianeta.

Aiutare questi Paesi nella fase di transizione è dunque non solo un imperativo morale ma anche una urgente necessità. Noi adulti abbiamo imparato cosa dobbiamo fare: mitigare, adattare e raccogliere fondi per aiutare i Paesi più poveri a fare lo stesso. Ma la cosa più importante è che dobbiamo farlo adesso. Dobbiamo agire adesso.

Sono convinto che abbiamo tanto da imparare dalle vostre idee, dai vostri suggerimenti e dalla vostra leadership. E le vostre pressioni, che sono davvero benvenute, devono spronarci ad agire. La vostra mobilitazione è stata molto potente.  Siate certi che noi vi stiamo ascoltando. Grazie.