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Conferenza stampa del Presidente Draghi

Draghi-02-09-2021

Conferenza stampa del Presidente Draghi.

2 Settembre 2021 – Si è svolta, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, la conferenza stampa del Presidente Draghi con i ministri per gli Affari regionali e le Autonomie Gelmini, dell’Istruzione Bianchi, della Salute Speranza, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Giovannini.

Presidente Draghi: Questa conferenza stampa fa il punto sulle questioni principali che il Governo sta affrontando e su cui delibererà nei mesi futuri. Ha già iniziato oggi con un Consiglio dei Ministri di grande sostanza. Alcuni punti sulle questioni principali: vaccini, scuola, economia, politica estera.

Dirò solo poche parole di introduzione perché siamo in tanti, proprio per darvi conto del lavoro che il Governo ha fatto e che sta facendo.

Vaccini. La campagna vaccinale procede spedita: verso la fine di settembre sarà vaccinata l’80% della popolazione. Già oggi il 70% è completamente vaccinato, quindi sono abbastanza fiducioso che raggiungeremo l’obiettivo dell’80% per fine settembre che dà, ovviamente, un grande conforto sia per la ripresa dell’attività produttiva, sia per la ripresa della scuola. Sulla scuola poi dirò qualcos’altro.

Vorrei di nuovo – e mi dispiace ripetermi – ribadire il mio invito a vaccinarsi. Intanto è un atto verso sé stessi, è un atto anche di solidarietà verso gli altri, è un atto di protezione della propria famiglia, di tutte le persone con cui si viene in contatto. Ho detto più volte frasi anche più incisive su questo, continuo a ripetere la necessità di farlo.

Mentre dico questo, però devo anche esprimere la mia solidarietà piena a tutti coloro che sono stati e sono oggetto di violenza e di odio da parte dei cosiddetti NO VAX. Questa violenza è particolarmente odiosa e vigliacca quando è fatta nei confronti di persone che fanno informazione e di persone che sono in prima linea a combattere la pandemia.

Basta. Non dico più una parola perché voglio guardare, appunto, al lato positivo della situazione. E il lato positivo ci dice che la campagna vaccinale è stata invece abbracciata con grande entusiasmo dai giovani. Dei giovani tra i 16 e i 19 anni circa il 70% ha ricevuto almeno una dose di vaccino e quasi metà è pienamente vaccinata.

Quindi l’adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette, come dicevo prima, di affrontare con una certa tranquillità, o certamente con minori incertezze dell’anno scorso, l’apertura delle scuole.

Ricordate che la scuola in presenza è sempre stata la priorità di questo Governo. Ricordate quando a metà aprile di quest’anno decisi che bisognava ritornare in presenza, accompagnato dalle critiche di molti esperti. Fu un successo e abbiamo dato un mese in più di scuola in presenza a tutti gli studenti e le studentesse italiane. Quindi ora vogliamo continuare su quella strada.

Il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino, quindi anche su quel fronte siamo pronti.

L’applicazione del Green pass – sui cui ora parlerà brevemente il Ministro Bianchi – mi pare stia andando bene, così come la preparazione concernente i trasporti – anche su questo il Ministro Giovannini dirà qualcosa dopo. Naturalmente vi saranno sempre dei casi in cui ci saranno le fotografie dei mezzi pieni, oppure delle cose che non vanno ma, in generale, l’impressione è che la preparazione sia stata accurata, ben fatta, che insomma il Governo non abbia “passeggiato” – come dice qualcuno – durante l’estate.

L’altro punto su cui vorrei dire due parole è l’economia. Come sapete l’economia continua a crescere, cresce anche più delle aspettative, molto di più di quanto ci si fosse aspettati: basta andare a vedere le cifre che il MEF aveva previsto nei documenti ufficiali a marzo di quest’anno.  Quindi anche questo ci dà un po’ di incoraggiamento.

Il mercato del lavoro va bene: ci sono circa – se non sbaglio – mezzo milione di occupati in più. L’occupazione in generale non mostra segni di cedimento. Anche lì naturalmente vi sono situazioni riprovevoli per il modo in cui sono state condotte e anche lì il Governo dovrà intervenire caso per caso, ma generalmente la situazione è favorevole.

Bisogna fare due osservazioni però. La prima è che non credo valga la pena di compiacersi troppo di queste cifre, perché è vero che sono alte, è vero che l’economia italiana non le vedeva da non so quanti decenni ma è anche vero che noi siamo caduti, che il nostro prodotto è caduto in una maniera che non si vedeva da molti decenni in Italia nel 2020, quindi questo è in parte un grande rimbalzo, che sta avvenendo un po’ in tutti i Paesi e chi è caduto di più rimbalza di più e chi è caduto di meno rimbalza di meno.

La vera sfida verrà poi nei primi due trimestri dell’anno prossimo: riuscire a mantenere un tasso di crescita considerevolmente più elevato di quello che si aveva prima della pandemia, è lì che si giudicherà veramente la capacità dell’economia italiana di trasformarsi e di diventare strutturalmente più solida ma intanto sicuramente son buone notizie quelle che vediamo.

Riforme: il Governo nelle prossime settimane ha un’agenda molto fitta, verranno presentate le riforme della concorrenza, della giustizia, del fisco sotto forma di leggi delega. La legge sulla giustizia penale è in Parlamento approderà in Senato tra poco, quella sul civile si trova in una situazione analoga in Parlamento, vi sarà poi da affrontare il problema fondamentale delle politiche attive del lavoro, perché noi siamo in un periodo di transizione, profonda transizione tecnologica verso un’economia sostenibile e quindi è prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi, alcuni dovranno rallentare la loro attività produttiva e per cui bisogna che il Governo abbia una visione industriale che permetta di allocare, riaddestrare lavoratori nei vari settori.

Ultimo punto: politica estera. Avete seguito tutti la tragedia dell’Afghanistan, stasera vedrò il Presidente Macron a Marsiglia e si parlerà essenzialmente di questo, si parlerà anche però di Europa, si parlerà di rapporti bilaterali, si parlerà di Libia. Sarà veramente una conversazione completa, a tutto tondo.

Sull’Afghanistan, come ho detto anche in precedenza, ci sono moltissime riflessioni che si devono fare, che servono a stabilire, a tirare le coordinate del futuro. Oggi però è soprattutto sul futuro che occorre concentrare l’attenzione e il futuro immediato che è essenzialmente un futuro in cui dobbiamo impegnarci al massimo in direzione umanitaria, dobbiamo aiutare gli afghani. A proposito, devo ringraziare non solo ovviamente, come ho già fatto, tutte le forze militari che sono state presenti in Afghanistan per vent’anni ma anche tutto il comparto Difesa-Esteri per la straordinaria opera di evacuazione che hanno fatto, come sapete sono riusciti a portare fuori dall’Afghanistan 5000 afghani, che ora sono in corso di ricollocazione in Italia a cui, proprio perché sono stati coloro che ci hanno aiutato, è stata immediatamente data la condizione di rifugiato. Quindi questa ricollocazione sta andando verso un canale particolare, che riconosca il loro contributo a quel che ha fatto l’Italia in quel Paese.

Ecco io ora mi fermerei, Ministro Gelmini…